Speciale DB Day formato XXL su DB Radio per parlare del vasto mondo travel, forse l’ambito più colpito dall’emergenza coronavirus.

Oltre a mettere a repentaglio la nostra incolumità fisica, il covid-19 si sta abbattendo come una mannaia sull’economia del nostro Paese, colpendolo ai fianchi, ossia a quelle che sono le peculiarità traino per cui è amato nel mondo: cultura e turismo. Un dramma.

E se per la cultura vi è una “scappatoia” offerta dal mondo digital ad esempio con le mostre virtuali (come per la mostra “Tra assenze e silenzi”, di cui ampiamente si è trattato sui nostri canali) stessa cosa non si può fare per ciò che riguarda il viaggiare, nel mentre ancora non vi sono linee guida precise per quanto riguarda la stagione estiva alle porte.

Secondo i dati raccolti da Assoturismo, saranno ben 29 miliardi in meno di introiti per il comparto turistico in Italia, individuando come orizzonte di ripresa – si spera – il 2021: come tornare a sessant’anni fa e per questo sarà importante puntare sul turismo locale, sulla riscoperta delle nostre tradizioni, lasciando da parte le Maldive ma decidendo di valorizzare, con l’occasione, il turismo di prossimità.

Operatori commerciali che si vedranno costretti a chiudere le proprie attività e suggerimenti, piuttosto grotteschi, di installare bizzarre cabine di plexiglass a distanziare sdraio e ombrelloni, come se ciò bastasse ad impedire ai bambini di divertirsi liberamente o al bagnante di fare una briscola col vicino: per fare il punto della situazione e lanciare messaggi chiari ed inequivocabili, DB Radio ha coinvolto diverse figure autorevoli del settore e non solo, proprio in una striscia mattutina eccezionalmente extra large. Insomma, se il coronavirus passerà alla storia come la grande emergenza del nuovo millennio, vi è l’occasione di uscirne rigenerati, migliorati, anche nelle piccole cose: abbiamo la chance di (ri)scoprire la nostra terra.

Ma come stanno reagendo gli operatori turistici? Quali le aspettative da parte loro? Per Roberto Sorrenti, amministratore della travel agency DTL Viaggi, la parola chiave è “scommessa”, dopo un avvio di 2020 fantastico: «Dal 22 febbraio – all’indomani del primo italiano deceduto da coronavirus – un picco inesorabile. Danno gravissimo per i vari settori di nostra pertinenza, con l’annullamento di gite scolastiche, viaggi di gruppo e vacanze mare. Non vi sono indicazioni precise da parte del Governo, non siamo nelle condizioni di poter prevedere il futuro ma solo fare ipotesi», ammette amaramente, al netto di 10mila prenotazioni in standby.

In quest’ottica, un primo salvagente è rappresentato dalla possibilità di utilizzare il voucher che consentirà ai clienti di poter rivolgersi alle agenzie nuovamente (rimandando la vacanza a quando si ripartirà senza aver sprecato i soldi della prenotazione) ed ai tour operator di sopravvivere.

Ma qual è il costo per tutto ciò? Il rovescio della medaglia, quand’anche si riuscisse a ripartire in tempi brevi, sono le cifre: vista l’emergenza che implicherà come prima regola il distanziamento sociale, se un fazzoletto di spiaggia potrà far posto solo a dieci postazioni anziché cinquanta, è chiaro che lettino, sdraio e ombrellone avranno un costo raddoppiato; stessa cosa vale per una camera nelle strutture, tra pernottamento e pasti.

Allora in vacanza potrà andare solo chi avrà la disponibilità? Avremo un turismo di nicchia? Il rischio è concreto, per questo si attendono risposte dal governo centrale, oltre ad un concreto sostegno dal punto di vista economico per le agenzie.

A fargli eco, Giuseppe Naimo quality manager e responsabile strutture di GB Viaggi: «Fintanto che lo Stato si pronuncerà sulla stagione estiva (dando indicazioni per stabilimenti balneari e ristoranti) noi abbiamo il dovere di prepararci all’apertura dei villaggi adottando tutte quelle che saranno le linee da seguire e accogliendo i clienti in totale sicurezza».

Tuttavia, Naimo dispensa ottimismo: «Nonostante disagi e tempi ristretti le strutture apriranno. Certo, sarà grave l’ammanco di introiti dall’estero, però attenendoci a regole ferree (formando bene i dipendenti e adeguando le strutture) basterà avere quel buonsenso che ormai dovrà far parte della nostra quotidianità, come nel fare la spesa, ma il Governo dovrà metterci nelle condizioni di prepararci al meglio».

Le strutture non saranno ovviamente piene, quindi sarà importante in quest’ottica rivedere la politica dei prezzi nei pacchetti da offrire al cliente.

Il tutto, si auspica possa impattare positivamente sull’utenza, specie su quella fetta meno abbiente. E proprio in relazione alla risposta della gente, le parole di colui che guida l’amministrazione comunale di Soverato, una delle perle della Calabria: «Un lavoro avviato da anni in termini di ricettività e adeguamento degli strumenti, ci consente di farci trovare preparati», sostiene il primo cittadino Ernesto Alecci, tracciando i punti cardine su cui si basa la sua amministrazione, tra l’assistenza ai disabili, l’impiego di personale qualificato sulle spiagge e la cura del verde pubblico, oltre ad aver deliberato la momentanea sospensione di tutti i tributi comunali.

Le numerose disdette di contratti di locazione di case per vacanze indubbiamente causerà un danno alla città di Soverato; a fare da contraltare – stando alle parole del sindaco – la capacità delle spiagge di contenere comunque un buon numero di bagnanti (indipendentemente dalla buffa ipotesi dei plexiglass), sebbene sia importante aiutare anche i ristoratori per far sì che non siano costretti a tagliare la metà dei posti a sedere nelle loro sale.

Ma se per Alecci la situazione è sotto controllo grazie alla responsabilità dei concittadini, lo stesso sindaco palesa preoccupazione per il servizio sanitario locale: «Oggi paghiamo le conseguenze di anni di clientelismo e mala politica che ha portato incompetenza tra i dirigenti». Poi, allargando il raggio della sua considerazione: «Mi preoccupa anche la facilità degli italiani di dimenticare in fretta ciò che è stato prima, quindi spero che questa emergenza possa insegnarci a cambiare lo stato delle cose. Bisogna riscattare la nostra regione attraverso lo studio, la competenza. Non capisco perché al di fuori dei confini le nostre sono le figure professionali migliori, mentre qui non riusciamo a valorizzarle».

Appellandosi ai calabresi affinché abbiano solidarietà verso il prossimo e attenzione verso le proprie bellezze, sostiene il sindaco di Soverato: «Prima di attendere risposte dal Governo, dobbiamo rimboccarci le maniche noi per primi! Dobbiamo cambiare mentalità, mostrandoci cittadinanza attiva».

Puntuale, in questo contesto, la chiave di lettura di Luigina La Rizza, consulente di web marketing turistico, attiva nel raccontare la Calabria su pennainviaggio.com, secondo la quale la gente sarà propensa a concedersi il weekend (più che la vacanza lunga) con i piccoli borghi di montagna tra le mete preferite.

Un modo per contenere le spese e concedersi relax lontano da mete affollate e assembramenti. Distanziamento sociale e riduzione del budget saranno i fattori da cui non si potrà prescindere, però è essenziale che le strutture ricettive stiano attente a non commettere errori commessi in ambito social, come interrompere la comunicazione (che porta a perdere follower) e creare campagne promozionali che urtino la sensibilità degli utenti in questo periodo: «È fondamentale mantenere il rapporto con la community che ci segue ed entrare in empatia – consiglia Luigina La Rizza – offrendo contenuti di qualità sul territorio, creando guide in pdf anche con e-mail marketing e raccogliere dati da rivolgerle al target che interagisce con la struttura su Facebook e Instagram e sul sito web. È importante perché consente di rivolgersi ad un pubblico che già conosce il nostro brand ed è portato a prenotare da noi le vacanze quando finirà la pandemia».

La parola di un’esperta che da anni funge da ponte tra turisti e strutture ricettive, dando l’opportunità di far conoscere le aziende calabresi e le belle realtà sostenibili della nostra terra: «Dobbiamo cogliere ciò che di positivo ci sta insegnando questa emergenza, non per riempire le nostre giornate ma per imparare a guardare in noi stessi. Allora ne usciremo cambiati».

di Cosimo Simonetta

(Puntata speciale di DB Radio sul turismo al tempo del covid19)