Ancora una volta Michele Sansone e Federica Falbo alla conduzione della nuova puntata di Game of series. Titolo e tema di questa nuova puntata sono le streghe nelle serie tv: oltre gli stereotipi, ad affrontare l’argomento come ospite di puntata, la dottoressa Michele Zucca, antropologa nonché esperta di stregoneria.

Nelle piccole e grandi produzioni siamo abituati a determinati stereotipi di streghe. Uno dei tanti, che poi via via col tempo si è ribaltato quasi completamente, è quello che vede la figura delle strega come un essere brutto, spaventoso, la classica figura delle megera.

Cosa accade nel tempo? Accade che questa figura si trasforma, dalla megera vecchia arriviamo alla figura della strega che diventa una donna bellissima, carismatica e seducente. In alcune produzione si conserva l’aspetto “demoniaco” basti pensare alla fortunata serie tv Salem, dove bellezza e fascino servono a mascherare il vero aspetto delle protagoniste, quasi una sorta di ritratto di Dorian Gray.

E questo non è il solo esempio, altra conferma viene data da Le terrificanti avventure di Sabrina, dove le streghe protagoniste, grazie al loro patto con il demonio conservano la loro quasi eterna giovinezza. Diverse sono le fazioni che si contendono “la nobiltà delle loro origini mistiche”, in Salem sono rappresentate dalla strega di colore Tituba e dalla strega che prende le sue origini dal vecchio mondo, Mary Sibley, oppure come in American Horror Story, dove le discendenti di Salem cercano di affermare la loro supremazia contro le discendenti di Tituba capeggiate della regina del Voodoo, Marie Laveau; in Sabrina invece abbiamo lo scontro tra streghe pagane e streghe sataniche.

A fare chiarezza sulla questione interviene la dottoressa antropologa Michela Zucca, spiegandoci che in un certo senso entrambe le fazioni hanno ragione. Il riferimento che la dottoressa fa è quello alla, forse più antica religione apparsa sulla terra, la religione sciamanica, dove il culto della natura e degli elementi naturali era predominante, caratterizzato da una organizzazione matriarcale.

Come continua la dottoressa Zucca nella sua spiegazione, la demonizzazione delle donne che si occupavano dell’amministrazione della religione sciamanica, e non solo delle donne, ma anche degli uomini, quindi più in generale dei seguaci della vecchia fede, avviene con l’avvento delle religioni monoteiste. Non solo i seguaci diventano un qualcosa da estingue e perseguitare perché considerati “male”, ma anche le loro divinità diventano qualcosa di malvagio, forse la via più semplice per affermare la supremazia dei nuovi culti emergenti e soppiantare l’impostazione matriarcale con il patriarcato.

L’accostamento con la figura di Satana avviane con l’avvento del cristianesimo ed ecco spiegato come le streghe, nelle stragrande maggioranza delle produzioni vengono avvicinate a questa figura.Altro mito sfatato dalla dottoressa riguarda quello dell’organizzazione in congreghe con la classica struttura a piramide; secondo la dottoressa, essendo una religione antica, diffusa presso il popolo, vede una struttura piuttosto egualitaria, mentre a diffondere le idee della struttura piramidale viene dall’egittologa Margaret Murray, che arriva a porre la stregoneria come controparte del cristianesimo.

Finita la discussione sulla stregoneria l’argomento si sposta sul progetto che vede protagonista la dottoressa Michela Zucca in prima persona: Pillole di piccola storia. Grazie all’associazione Sherwood, vengono poste sotto i riflettori di un attento studio, le culture della foresta, le culture popolari e più marginali.

di Michele Sansone