Federica Falbo e Michele Sansone aprono questa puntata di Game of series all’insegna di un tema, che nel corso delle serietv è andato sempre più evolvendosi e adattandosi ai tempi. Il 15 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Famiglia, così Game of series ha voluto ripercorrere quello che è stato il concetto di famiglia all’interno delle serietv.

Partiamo da una classica famiglia, americana, a ridosso degli anni 50, ebbene sì, stiamo parlando della famiglia Cunningham direttamente da Happy Day. Quella di Happy Days rappresenta quello che, per i suoi tempi era il quadro della classica famiglia dove vediamo: un capofamiglia molto bonario, una madre amorevole e premurosa che si occupa del focolare domestico e due figli adolescenti.

Con il passare del tempo, cambiano le persone, cambia la società, e cambia anche la famiglia. In un periodo come quello degli anni 80 dove le lotte per la discriminazione razziale diventano sempre più accese, ci si trova a confrontarsi con problemi quali tossicodipendenza e gravidanze precoci, ecco che appaiono le famiglie de IRobinsonprima e I Jefferson, che oltre ad essere delle famiglie afroamericane, appaiono molto progressiste, cambia anche il ruolo che la donna assume all’interno del nucleo famigliare. Così appaiono queste donne: emancipate e dotate di grande apertura mentale nei confronti dei problemi che la società pone loro davanti.

Ma i tempi non sono fatti per restare immobili su se stessi ed ecco che mutano di nuovo, stravolgendo di nuovo tutto quanto. Il boom economico vuol dire ricchezza, prosperità. Su punta tutto sulla formazione del patrimonio, i legami familiari sopravvivono solo se c’è un cospicuo patrimonio che fa loro da fondamenta. È in questo periodo che sbarcano sullo schermo famiglie come quelle degli Ewing e Carrington delle rispettive serie di Dallas e Dynasty.

Famiglie tanto allergiche agli affetti familiari quanti attaccate al potere e ai tradimenti. Ma ancora una volta il tempo mescola le carte in tavola, calano i matrimoni, aumentano le separazioni e i divorzi ed è in questo clima che si inseriscono famiglie note come quella dei Walsh in Beverly Hills. Aumentando divorzi e separazioni l’assetto delle famiglie cambia radicalmente. Certo non sono solo i divorzi a fare questi cambiamenti, ricordiamoci anche dei lutti che possono subentrare.

Così si aprono le porte alle famiglie monogenitoriale, che si trovano a gestir adolescenti in piena crisi rivoluzionaria. Basti pensare all’enorme successo de Una mamma per amica, oppure senza andare troppo lontani dal nostro paese ritroviamo la famiglia de i Cesaroni. Con l’arrivo del terzo millennio cominciano ad inserirsi nella trama della società nuovi precetti, nuove idee, delineando una nuova struttura, parliamo delle “dissacranti” famiglie de i Simpson e de i Griffin, che con la loro satira, a tratti pesante e molto diretta toccano argomenti spesse volte considerati tabù.

E su questa scia che abbiamo una più grande apertura mentale, sul più ampio e rinnovato concetto di famiglia che si inseriscono le produzioni attuali. Famiglia non è soltanto un padre è una madre, ma nel senso più generale possibile famiglia è genitore/i e figlio/i. Ecco che rientra perfettamente l’esempio di Modern Family.

Se da una parte abbiamo il nostro tema predominante che è quello della famiglia, dall’altro abbiamo e soprattutto si inizia a respirare l’aria della ripartenza. Ripartenza che vede coinvolta anche le grandi e piccole produzioni, tra reboot e nuovi accordi, Patrick Destro di Telefilm Addicted ci aggiorna sulle ultimissime novità.

articolo di Michele Sansone